anno 5, n.19 agosto– settembre 2015
Speciale 56ma Biennale di Venezia

Anche quest’anno roots§routes magazine decide di dedicare un numero speciale della rivista alla Biennale di Venezia. L’intenzione non é quella di fare la cronaca della manifestazione veneziana, ma piuttosto provare a condividere una serie di riflessioni su alcuni dei lavori degli artisti protagonisti della manifestazione di quest’anno. Il tema All The World’s Futures si presenta articolato e complesso e, soprattutto, in linea con gli interessi di roots§routes.
Nel suo intervento, Okwui Enwezor ha presentato All the World’s Futures come “permeato da uno strato di Filtri sovrapposti. Questi Filtri sono una costellazione di parametri che circoscrivono le molteplici idee che verranno trattate per immaginare e realizzare una diversità di pratiche. La 56. Esposizione della Biennale di Venezia del 2015 utilizzerà come Filtro la traiettoria storica che la Biennale stessa ha percorso durante i suoi 120 anni di vita, un Filtro attraverso il quale riflettere sull’attuale “stato delle cose” e sull’“apparenza delle cose”. La domanda principale posta dall’esposizione è la seguente: in che modo artisti, filosofi, scrittori, compositori, coreografi, cantanti e musicisti, attraverso immagini, oggetti, parole, movimenti, azioni, testi e suoni, possono raccogliere dei pubblici nell’atto di ascoltare, reagire, farsi coinvolgere e parlare, allo scopo di dare un senso agli sconvolgimenti di quest’epoca?”

For the second time roots§routes magazine decide to dedicate a special issue to the 56th Biennale di Venezia. The intention is not to produce a report of the Event itself, but to share (with the audience) some considerations on certain works of the participating artists. All The World’s Futures is a well-structured and complex topic and, above all, consistent with the editorial vision of roots§routes magazine.
In his statement, Okwui Enwezor said that: “All the World’s Futures is informed by a layer of intersecting Filters. These Filters are a constellation of parameters that circumscribe multiple ideas, which will be touched upon to both imagine and realize a diversity of practices. In 2015, the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia will employ the historical trajectory of the Biennale itself, over the course of its one hundred and twenty years existence, as a Filter through which to reflect on both the current “state of things” and the “appearance of things”. The principal question the exhibition will pose is this: How can artists, thinkers, writers, composers, choreographers, singers, and musicians, through images, objects, words, movement, actions, lyrics, sound bring together publics in acts of looking, listening, responding, engaging, speaking in order to make sense of the current upheaval?”.