a cura di Antonio Mastrogiacomo, Stefano Giust e Paola Bommarito
Nel suo saggio Rumore. Saggio sull’economia politica della musica (1977), Jacques Attali propone un’idea tanto ardita quanto profetica: la musica, e più in generale il suono, non è semplicemente uno specchio della società, ma uno strumento attraverso cui essa anticipa sé stessa. Secondo Attali, il rumore è il segnale precoce del cambiamento sociale, la traccia uditiva del conflitto, del disordine, della trasformazione [leggi ancora]
In his essay Bruits. Essai sur l’économie politique de la musique (1977), Jacques Attali proposes an idea as bold as it is prophetic: music, and more generally sound, is not simply a mirror of society, but an instrument through which it anticipates itself. According to Attali, noise is the early signal of social change, the auditory trace of conflict, disorder, transformation [read more]

Opération Bruit
de Jean-Luc Guionnet
Nous nous entraînons à convertir en continu ce que nous voulons mettre au fond, puis nous convertissons ce continu en silence.
Un bruit qui n’est pas continu, n’est pas un bruit car la séparation supposé par le discontinu prouve une reconnaissance qui, elle, à son tour, est l’épreuve de la séparation. […]

La radio, emittente del rumore in formato Sei gradi...
di Antonio Mastrogiacomo
L’omaggio alla radio, come formulato dal testo che segue, si sviluppa su un duplice livello: da un lato, riconosce la funzione simbolica e culturale della trasmissione radiofonica come forma ordinata da una regia invisibile all’ascoltatore, capace di alternare musica, parole e silenzio per educare chi ascolta […]

Il rumore sconsacrato. Suono, tecnologia e inflazione
di Luigi Pizzaleo
Quale che sia l’idea intuitiva di “rumore” che ciascuno di noi possiede e coltiva, non vi sono dubbi circa la connotazione negativa del rumore come qualcosa di degradato (o degradante, qualora la sua valutazione si carichi di valenze etiche) che assume nel senso comune […]

StraniVari: quando “la roba” fa politica
di Edoardo Urso
Strepitare in uno spazio pubblico è socialmente poco tollerato, perché il rumore è un visitatore sgradevole. Non possiamo farlo a scuola o in ufficio, al supermercato o al parco, al museo o in chiesa. È ammesso, invece, quando è controllabile e limitabile: ai concerti, nelle rage room, durante un corteo di protesta […]

Ascolto, dissenso. Il rumore come pratica femminista e politica del sensibile
di Giuliana Schiavone
Le tassonomie occidentali hanno a lungo ordinato l’esperienza acustica attraverso criteri che non riflettono solo questioni tecniche, ma modelli culturali e rapporti di potere. Nelle pratiche artistiche contemporanee, il rumore emerge come principio di disallineamento del sensibile, in grado di ridefinire gerarchie percettive entro i regimi aurali dell’economia culturale […]

Lasciare libero il paesaggio. Cartografia situata e resistenza sensibile
di Mauro Diciocia
Benché radicata nella tradizione acustica, la distinzione tra suono e rumore si rivela controversa se osservata oltre il piano strettamente fisico. Secondo la definizione classica, il suono sarebbe il risultato di vibrazioni periodiche, mentre il rumore deriverebbe da oscillazioni erratiche, intermittenti o statisticamente aleatorie […]

Gli strumenti tradizionali e la materia sonora
di Sergio Fedele
«La vecchia convenzionale distinzione secondo la quale i rumori sarebbero prodotti da “vibrazioni irregolari” mentre quelle “regolari” produrrebbero suoni di tipo musicale, è una scappatoia facilona, priva di puntelli scientificamente validi. La stessa contrapposizione fra le idee di vibrazioni regolari e irregolari è molto nebulosa e non può trovare conferma» […]

Rumore Vocale. Biopolitica del vocal fry
di Francesco Venturi
C’è un ambito della vocalità umana che abita i confini delle parole: quello scricchiolio a bassa frequenza che affiora quando il controllo cede, la tensione delle corde vocali si allenta e la vibrazione diventa irregolare. È la forma vocale che emerge a fine frase, nella voce spezzata del risveglio, nella tenerezza dell’intimità […]

If I can’t dance, it’s not my revolution: questione di genere e omosocialità nel pogo
di Matilde Ceccarelli
Il pogo (o moshing nel contesto punk hardcore) è una danza nata in seno alla sottocultura punk a partire dagli anni ‘70, riconoscibile per le sue spinte e spallate violente. A differenza delle danze canoniche che presentano una struttura coreografica, il pogo è un’espressione libera del corpo spinto da impulsi catartici […]

Noise, Or Not Noise
di Lawrence Casserley
I rarely use the term “Noise” myself, and I certainly don’t use it to describe my music. My interest in electronic sound, from the 1960s on, has always been based on a respect, even reverence, for the sound itself […]

Playing with noise. Aesthetics and politics of noise in electronic and dance music
by Lorenzo Montefinese
While noises had entered the Western world auralscape in the 19th century with Industrial Revolution and the subsequent spread of industrial machinery-generated noises, it was only at the beginning of the following century that Italian futurist Luigi Russolo […]

Il rumore residuo come forma resistenza e reinvenzione culturale: da The Sound of Silence a The Shanghai Soundmap
di Aurora Vivenzio
Nell’era del capitalismo digitale il rumore entropico delle grandi città- in particolare quelle cinesi- è sempre più imperante costringendo l’ascoltatore a una riconfigurazione costante di quelli che rappresentano i suoni sociali, culturali, politici e dinamici consolidati […]

Ontologia del rumore e sapere dell’instabilità: politica del residuo nell’opera di Michel Serres
di Vincenzo Santarcangelo
C’è un presupposto tenace, quasi un’abitudine non riflessa, che attraversa la storia del pensiero occidentale: che il sapere inizi con un atto di distinzione, con una cesura che isola la forma dal suo fondo, il segnale dal rumore che lo offusca. […]

Il rumore ci appartiene. Frammenti dalla pratica musicale di Alberto Novello, Franco Degrassi, Alessandro Seravalle, Francesco Pellegrino, Luca Miti e Mia Zabelka
a cura di Stefano Giust
Una mia vecchia amica mi raccontò che dormire a casa della figlia il fine settimana, era per lei un supplizio perchè la casa era isolata nella campagna e durante la notte non si udiva alcun rumore, mentre lei era abituata da cinquant’anni al suo appartamento […]

Everything is Noise
di Massimo Pupillo
Everything is Noise – as I’m writing these simple notes.
Is “music” in a bar on the radio in a disco in a mall or stores, anything other than absolute noise?
Is the TV screen in the hotel lobby in the restaurant at the gas station anything other than aggressive noise? […]
