archivio è potere
B-side. Anatomia di un archivio
di Isabella Gaffè e Salvo Lombardo

«Cerco di trascrivere ciò di cui normalmente non si prende nota;
ciò che non si osserva; ciò che non ha importanza, ciò che succede quando non succede niente,
se non il tempo, le macchine, le persone, le nuvole»
G. Perec

«Il boccio dispare nella fioritura, e si potrebbe dire che quello viene confutato da questa;
similmente, all’apparire del frutto, il fiore viene dichiarato una falsa esistenza della pianta,
ed il frutto subentra al posto del fiore come sua verità»
G. W. F. Hegel

Tra il 2014 e il 2016, Salvo Lombardo ha lavorato al progetto Casual Bystanders: un lungo e meticoloso processo di archiviazione di un corpus di gesti “infra-ordinari”, dedotti dall’osservazione dei passanti in spazi pubblici in diverse città in Italia.
Dalla relazione casuale con i passanti Lombardo ha collezionato una moltitudine di frammenti cinetici, motori, gestuali e verbali: un complesso sistema di didascalie posturali e memorie gestuali, di notazioni ritmiche, di segni grafici, di tracce sonore, trascritte su dei taccuini in forma di enunciati di movimento seguendo, nella catalogazione, una numerazione progressiva.
Il processo di archiviazione si è mosso organicamente dall’osservazione all’incorporazione del dato, alla sua notazione e trascrizione, per poi aprirsi alla trasmissione e riconfigurazione “affettiva” dell’archivio attraverso la creazione di un sistema coreografico che ha coinvolto altri performer, con la creazione della performance Casual Bystanders.
In questo lavoro la nozione di archivio è pensata come un dispositivo che racchiude al contempo boccio, fiore, frutto, in un rapporto non gerarchico e non necessariamente consequenziale; la sua temporalità non è lineare ma ciclica e “stagionale”; le sue ramificazioni non soppiantano il reale ma lo impiantano, custodendone la capacità seminale.
L’archivio è una banca del seme. La sua funzione è potenzialmente generativa. La sua “datità” cos’altro dovrebbe essere se non una memoria in divenire della sua coltura?
L’archivio, poi, si fa corpo, quando la sua componente tassonomica cede alla tentazione anatomica della sua forma; e quando il suo legame con gli oggetti-soggetti di cui riferisce è organico, allora l’archivio è organismo.
L’archivio è un movimento. La sua verità non è, se non nella dinamica e nel trasferimento del peso da un arto ad un altro arto del suo corpo.
L’archivio è performativo.
L’archivio non si definisce per la sua effettività quanto per la sua affettività: non è la coerente manifestazione di una causa, non è il surrogato-feticcio di una verità; è la dichiarazione di un posizionamento.
L’archivio risponde alla nozione di spazio configurandosi come «luogo praticato», come lo definisce De Certau; pertanto, come istituzione, non è da confondersi a tutti i costi con il suo istituto.
Isabella Gaffè ha seguito parti del processo di archiviazione, come video maker, in bilico tra la documentazione e l’elaborazione artistica del processo, già nel suo svolgersi. Da questa sinergia di sguardi è nata l’opera B-side: una installazione multimediale composta da un video, una iscrizione muraria di QR code, un’installazione sonora, un archivio fotografico e un’azione performativa, per la cui realizzazione i due artisti hanno interagito con l’artista visiva Carolina Farina, il sound designer Fabrizio Alviti, la fotografa Rossella Viti e le performer Lucia Cammalleri e Daria Greco.
In B-side l’intero archivio è stato destrutturato immaginando, per lo spettatore, delle modalità di accesso, interazione, rivificazione e ulteriore incorporazione di quel corpus di informazioni motorie e gestuali alla base di Casual Bystanders, per ripensarsi in una dimensione site-specific, di volta in volta aggiornata e modulata in relazione ai diversi contesti che lo hanno ospitato: spazi museali, gallerie, spazi informali e ambienti domestici.
Con B-side. Anatomia di un archivio Lombardo e Gaffè destrutturano ulteriormente l’opera B-side, specificatamente per l’ambiente virtuale di roots§routes, cercando di attuare un processo che oscilla tra la ri-mediazione di alcune sue parti per il formato del web magazine e la documentazione dell’esperienza; cercando, dunque, un’ulteriore spinta alla gemmazione, una rinnovata porosità, posizionata tra la traccia e l’iscrizione. Tra auto-riflessività ed esposizione; tra raccolta e r(e)-impianto, come un “boccio” che stagionalmente interroga la sua coltura.

Archivio è potere?
Lo è quando alla capacità anatomica e seduttiva della potenza preferisce l’evidenza produttiva, tassonomica e muscolare dell’atto.

Casual Archive
Il video documenta alcune delle numerose incursioni urbane di Salvo Lombardo e si sofferma sul tentativo di produzione del suo archivio motorio e gestuale; è pensato al contempo come archivio e riflessione sull’archivio, un cabinet de curiosités in formato digitale e casuale.
Ideazione: Isabella Gaffè e Salvo Lombardo
Performance: Salvo Lombardo
Riprese e montaggio video: Isabella Gaffè
Suono: Fabrizio Alviti
Video HD; formato 16:9
durata 9’50”
Anno 2016

Quick Response Archive
Iscrizione muraria, atlante di QR Code contenenti ognuno una traccia audio che esplicita una descrizione di gesti e porzioni di movimento; lo spettatore è invitato ad osservare le immagini, decodificarle, “ascoltarle” e infine re-incorporarle a partire dalla loro “rilettura”.
Ideazione: Salvo Lombardo
Elaborazione grafica: Carolina Farina
Elaborazione sonora: Fabrizio Alviti
frammenti sonori sviluppati in codici QR; stampa su carta
dimensioni 30 x 400 cm
Anno: 2016

React
L’installazione propone un percorso sonoro la cui fruizione in cuffia è pensata come possibilità di interazione. La traccia riproduce l’enunciazione verbale di un corpus di frammenti motori e gestuali che descrivono dei movimenti che sono stati trascritti durante una serie di azioni urbane di raccolta e catalogazione. Ogni spettatore può interpretarli come prescrizioni tentando di ampliare ciò che rimane di una memoria fisica destinata a generare nuovo pensiero motorio e coreografico.
Voce: Salvo Lombardo
Disegno del suono: Fabrizio Alviti
lettori mp3 e cuffie stereo
riproduzione tracce casuale in loop
Anno: 2016-2019

ph. Chiasma
ph. Chiasma
ph. Paolo Porto

Casual Heritage
Una serie di immagini fotografiche tratte dai taccuini che Salvo Lombardo ha compilato durante il processo di raccolta e trascrizione del movimento. Le dettagliano a loro volta solo alcune parti delle tracce sulla pagina.
Trascrizioni: Salvo Lombardo
Fotografie: Rossella Viti
stampa fine-art su carta cotone
dimensioni: 30×45 cm
Anno: 2015

Listen And Repeat
Performance che mira alla creazione estemporanea di un componimento coreografico, che si sviluppa nel tempo aperto e circolare dell’evento installativo. L’azione si basa su un principio di etero-direzione dato da una voce guida in cuffia che riproduce in maniera del tutto casuale una serie di didascalie motorie e gestuali tratte dall’archivio, alle quali i performer rispondono restituendone dei fraseggi che vengono gradualmente memorizzati e ricomposti in tempo reale.
Performance: Daria Greco, Lucia Cammalleri, Salvo Lombardo
Voce in cuffia: Salvo Lombardo
Durata: in loop
Anno: 2016-2019

Isabella Gaffè è video maker e project manager di eventi culturali. Dal 2003 lavora a progetti legati alle arti performative e visive e alla didattica, collaborando con numerosi artisti, associazioni e istituzioni culturali. Dal 2012 collabora con il performer e coreografo Salvo Lombardo, con il quale sviluppa diversi progetti installativi. Nel 2019 fonda a Bologna, insieme a Viviana Gravano, la galleria ATTITUDES_spazio alle arti, uno spazio dedicato alle arti contemporanee.

Salvo Lombardo è un performer, coreografo, regista multimediale e direttore artistico del gruppo Chiasma di Roma; tra le collaborazioni internazionali ha lavorato con il Théâtre National de Chaillot (FR), Festival Oriente Occidente, Lavanderia a vapore, Fabbrica Europa, Romaeuropa Festival, Aura International Dance Festival (LT), Attakkalari Dance Festival (IN), Short Theatre, Teatro di Roma, Scenario Pubblico, ATER, Teatri di Vetro, Attraversamenti Multipli. Dal 2019 è co-curatore di Resurface_festival di sguardi post coloniali a Roma [www.salvolombardo.org].