§L'educazione nel corpo. Per una somatica della relazione pedagogica
Di-Fronte
di Jonida Xherri

Sono Jonida Xherri, un’artista visiva, e la mia arte è concentrata sull’incontro e sullo scambio. Lavoro con la didattica, collaborando con scuole e musei. La prima cosa che faccio entrando in una classe, è cambiare i banchi. Spesso i ragazzi stanno anni seduti l’uno accanto all’altro senza guardarsi negli occhi, perdendo il contatto visivo.

Da qui nasce il mio progetto Di-Fronte perché prima di presentarci dobbiamo scoprire chi siamo visivamente e psicologicamente, per porre la stessa attenzione a chi ci circonda, proporre una riflessione sui concetti di auto-rappresentazione attraverso un’attività creativa che si sviluppa con l’autoritratto su specchio e il ritratto dell’altra/o tramite il plexiglas. 

L’autoritratto ripropone i meccanismi di formazione dell’io, nasce dalla percezione del proprio corpo, dalla propria “immagine interna”, dalla consapevolezza di avere un corpo che ci appartiene e sostiene il nostro senso di identità. L’identità è un processo con cui ogni bambino/ragazzo/adulto si costruisce quotidianamente.

Bambina che fa l'autoritratto. Fotografia di Sara Peruzzi, presso la Scuola Marconi di Scandicci.

Il ritratto dell’altro è un’azione che aiuta a porre l’attenzione sulla persona-di-fronte. Spesso diamo per scontato di conoscere la persona accanto a noi, ma prendendo tempo per osservare e conoscere, possiamo scoprire qualcosa di più nei nostri compagni di gioco, di banco e studio.

Ragazzi che fanno il ritratto dell'uno l'altro. Fotografia di Jonida Xherri, presso il liceo “Matteo Reali” di Noto.

Quanto siamo attenti ai segnali che il nostro corpo dà, e quanto siamo attenti ai segnali che i corpi degli altri danno?

Il sistema mente-corpo è disegnato da mille colori che si accendono e spengono inviando continui messaggi, ed è nostro compito apprendere, fornendo il giusto rimedio se questi messaggi sono negativi, e viverli accogliendo tutta l’energia che trasmettono quando sono positivi.
Il nostro cervello apprende e manda messaggi tramite il corpo nel quale vive. Possiamo cercare di nasconderli, ma si leggeranno nei nostri occhi, nel modo di camminare, nella postura del nostro corpo, nel modo con cui entriamo in uno spazio famigliare o nuovo.

Un workshop è come un “viaggio” alla scoperta della propria identità, che si confronta attivamente con l’ambiente ecologico, naturale, formale, politico, storico, sociale, locale e mondiale. Da anni realizzo questo viaggio tra scuole, musei, residenze d’arte, associazioni, piazze e attualmente ho più di 800 pezzi tra ritratti e autoritratti che nel tempo andranno a costruire un’opera di rappresentazione collettiva. 

Di-Fronte è nato come un progetto didattico adatto a tutte le età, dai bambini piccoli agli adulti e anziani. Come una sorta di gioco per auto-presentarci con un autoritratto visivo ed emotivo. Allo stesso tempo un momento di condivisione con il compagno/compagna, dove sempre ci lasciamo presentare con un disegno.

L’idea di questo progetto ha avuto inizio nel 2012, mentre facevo un tirocinio presso il Teatro Studio Krypton di Scandicci, a cura di Pietro Gaglianò e con la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio. Ed è proprio presso il Teatro Studio, con i bambini della scuola Marconi di Scandicci – nell’ambito del progetto Italia Centrale, la convergenza delle arti – che sono stati realizzati i primi autoritratti allo specchio.

Bambini che fanno vedere i propri autoritratti a l'uno l'altro. Fotografia di Sara Peruzzi, presso la Scuola Marconi di Scandicci.

Dopo anni il progetto ha avuto continuità presso il Museo Casa Masaccio Arte Contemporanea di San Giovanni Valdarno, nell’ambito del progetto Offerta Didattica e Formativa dei Musei e Istituzioni del Sistema Museale di Valdarno per le Scuole, cui hanno partecipato il Liceo Classico di Montevarchi e l’Istituto Comprensivo G. Marconi di San Giovanni Valdarno. Ogni fine anno è stata allestita una mostra con i lavori che gli studenti hanno realizzato con gli esperti di educazione di Casa Masaccio.

Foto della mostra degli studenti presso Casa Masaccio. Fotografie di Jonida Xherri

Come sempre succede i ragazzi sorprendono, e uno dei ragazzi ha fatto questo disegno. “Gerardo disegna Andrea che sta disegnando Sebastian” Foto di Jonida Xherri.

La terza tappa è stata presso la scuola Pascoli di Santa Croce sull’Arno nell’ambito del progetto Santa Croce sul mondo curato da Ilaria Mariotti e con la presentazione finale presso il Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Santa Croce sull’Arno.

Bambina che si guarda allo specchio con il suo autoritratto. presso la scuola Pascoli di Santa Croce sull'Arno. Fotografia di Davide Saladino.
Bambina che disegna la sua amica sul plexiglass presso la scuola Pascoli di Santa Croce sull'Arno. Fotografia di Davide Saladino.

La quarta tappa del progetto è stata all’interno del progetto Artisti in Erba presso  smART – Polo per l’arte di Roma.

Fotografia di Jonida Xherri presso smART – polo per l'arte di Roma

La quinta tappa è stata presso il Convitto Nazionale di Palermo, all’interno del progetto convitto Art Lab, curato da Fondazione Orestiadi di Gibellina.

Fotografia di Elena Andolfi, nella presentazione finale dei lavori, presso il Convitto Nazionale di Palermo.

Oltre a queste tappe il progetto lo porto con me in quasi tutte le mie residenze d’arte. 

Come sempre, un alto ritratto che mi ha sorpreso. Il partecipante, un uomo di circa 50 anni, mi ha osservato per solo 2 minuti, e rispecchiandosi ha realizzato il mio ritratto. Vederlo è stato un'enorme sorpresa. Realizzato all'interno del workshop nella mia residenza d'arte a Pollino dove ero vincitrice del Premio Arte Pollino con il progetto Perle di Biodiversità. Fotografia di Jonida Xherri
Quando in un gruppo il numero di partecipanti era dispari, io ero sempre ben felice di partecipare al workshop. Workshop realizzato durante la residenza d'arte BRIDGE ART//CONTEMPORARY VISIONS, full(Y)_grounding a Noto. Fotografia di un’amica, fatta con il mio cellulare su mia richiesta.

Nell’estate 2021, il progetto prenderà forma all’interno di Movi-Menti estate a Modica, Scicli, Sampieri e Donnalucata.

Jonida Xherri nata in Albania, vive e lavora a Modica. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e alla Kunstakademie di Muenster. Considera la sua arte un intreccio con la sua vita, impegnata su temi quotidiani quali: accoglienza/ospitalità, rispetto/uguaglianza, immigrazione, arte pubblica e partecipata. Le sue opere si trovano: Fondazione Orestiadi/Museo Trame Mediterranee e Museo Belice EpiCentro della Memoria Viva di Gibellina, Museo del Grano e del Pane di Salemi, MULA + Latronico, Chiesa S.Domenico di Modica, MUST Vimercate, Casa Masaccio e Giardino di’ Noce S.G.V.